GLI ANIMALI

Vogliamo dedicare questo spazio per darvi alcune nozioni sulla fauna selvatica.

Prima di tutto vi informiamo che gli animali selvatici sono di proprietà dello Stato e sono tutelati da leggi molto severe, per questo quando viene ritrovato un animale occorre contattare la Polizia Municipale (tel. per Reggio Emilia 0522-792222), il 118 o un Centro di recupero fauna.

E’ assolutamente da evitare improvvisarsi soccorritori perché senza l’esperienza necessaria si rischia di compromettere la salute dell’animale. Anche affidarlo successivamente a un centro potrebbe essere inutile perché troppo tardi. Un animale male alimentato o venuto a contatto con l’uomo viene involontariamente condannato a morire. Sarà un animale che non saprà cacciare, non saprà di chi fidarsi e da chi difendersi, perché non saprà a che specie appartiene, praticamente sarà un animale facile preda per tutti. Se veramente hai voglia di salvare un animale puoi chiamare il Centro e affidarlo alla cura di operatori e volontari esperti.

Oltre agli ungulati (cervo, capriolo, daino e cinghiale) il Centro soccorre tutte le specie di mammiferi selvatici rinvenuti feriti o in difficoltà. Gli animali incidentati sono quelli che, a causa delle lesioni riportate, più spesso necessitano di interventi chirurgici specialistici e di un’attenta ed impegnativa degenza post-operatoria.

Anche la gestione dei cuccioli è molto impegnativa in quanto la cura e l’allattamento dei piccoli debilitati richiede attenzioni e cure costanti, anche nelle ore notturne.  I ricci non vanno raccolti se non si è assolutamente sicuri che siano in difficoltà (per esempio se si vedono girare di giorno, infatti sono animali notturni), perché potrebbe essere una mamma che si è allontanata per procurarsi cibo lasciando nella tana i piccoli che moriranno se non torna. Oppure, se infastidita o stressata, al suo ritorno potrebbe ucciderli.

ATTENZIONE:

  • Vi ricordiamo di non improvvisarvi soccorritori perché un intervento errato può essere per voi pericoloso e può pregiudicare la salute dell’animale e la possibilità di vivere libero.
  • Inoltre la somministrazione di latte o cibo non idonei possono portare in breve tempo alla loro morte. Contattare il Centro telefonicamente che vi darà tutte le istruzioni del caso.

DONNOLA

FAINA

FALCHI

GHIRI

ISTRICI

LEPRI

LUPI

PIPISTRELLI

Rapaci notturni: ALLOCCHI, ASSIOLI, BARBAGIANNI, CIVETTE, GUFI

RICCI

SCOIATTOLI

TARTARUGHE

TASSI

Uccelli

Ungulati: CAPRIOLO, CERVO, CINGHIALE, DAINO, MUFLONE

Al Centro arrivano in maggior numero le specie appartenenti agli ungulati. Il Centro fa soccorso e recupero diretto anche di tutte le specie di mammiferi selvatici.

ARRIVO PER INCIDENTI STRADALI
Numerose sono anche le richieste di intervento per gli ungulati uccisi, feriti o in difficoltà anche all’interno di aree urbane. Infatti negli ultimi anni gli interventi sono notevolmente aumentati per la crescita della popolazione di questi animali e per l’aumento di abitazioni, strade e recinzioni private, in luoghi abitualmente frequentati solo dalla fauna selvatica.

La conseguenza di questi aspetti ha portato a un aumento considerevole di incidenti stradali con collisioni fra automobili e animali. Gli incidenti stradali, infatti, sono la causa principale di recupero da parte degli operatori del Centro.

Gli animali investiti vengono recuperati e se feriti vengono trasportati presso il Centro o presso Cliniche Veterinarie convenzionate dove ricevono le cure e le terapie necessarie fino al successivo reinserimento in natura.

ARRIVO DI NEONATI
Molti caprioli vengono recuperati quando hanno pochi giorni di vita. I motivi sono diversi, per esempio perché ritenuti abbandonati da privati cittadini oppure perché feriti da macchine agricole nel periodo del taglio dell’erba.

NON BISOGNA TOCCARE I PICCOLI DI CAPRIOLO.
I piccoli di capriolo nascono in un periodo che va da aprile a giugno e nelle prime tre settimane di vita non sono in grado di seguire la madre, per questo rimangono nascosti in attesa che la madre vada ad allattarli. È proprio in questo periodo così delicato che può capitare di incontrarli. Spesso i cittadini ritengono che siano stati abbandonati e li raccolgono. L’assenza della madre corrisponde al normale comportamento della specie, infatti essa si allontana per molto tempo e i piccoli restano immobili nell’erba. Un mammifero apparentemente orfano ha un genitore che se ne prende cura e ha più probabilità di sopravvivere se viene lasciato solo. I cuccioli non devono essere toccati poiché la madre, sentendo sul piccolo l’odore dell’uomo, lo abbandonerebbe veramente. (Questi concetti valgono per caprioli, lepri e ricci, quindi non toccate, non raccogliete cuccioli di queste specie!)

La stagione degli sfalci coincidente con il periodo dei parti e i piccoli di capriolo quando avvertono un rumore o un pericolo non hanno l’istinto di scappare ma di nascondersi schiacciandosi sul terreno, è proprio per questo che vengono spesso ritrovati feriti, anche gravemente dalle macchine agricole.

Minori sono i casi di raccolta (perché considerati abbandonati) per daini e cervi, perché il piccolo di queste specie segue la madre già dopo pochissimi giorni.
All’arrivo nel Centro tutti i piccoli necessitano di continue cure veterinarie e specifiche attenzioni; prendiamo tutte le precauzioni necessarie per evitare l’imprinting (il contatto con l’uomo) causato quando vengono allattati in cattività (tutti i neonati in generale devono essere allattati ogni 2/3 ore).
L’allattamento viene sospeso quando sono in grado di mangiare autonomamente e, dopo il necessario periodo di riadattamento, vengono rilasciati in natura.

VOLPI