IL CIGNO

Il cigno è un simbolo di purezza, innocenza, saggezza, solitudine, ma anche di morte (L’ultimo canto del cigno). La sua figura si usa come immagine della bellezza femminile ed è legato al mondo femminile; inoltre, esprime un amore tenero.
I greci consideravano il cigno l’uccello di Afrodite e di Apollo (quale patrono dei poeti e musicisti) ed è stato associato alla luce, al sole ed alle arti, poiché si riteneva che, prima di morire, intonasse un canto di bellezza ultraterrena.

Nella iconografia cristiana il cigno è un uccello della Vergine Maria. Allo stesso tempo, nei bestiari medievali il cigno appariva come la personificazione del carattere dell’anima ipocrita ed ingannevole, poiché il suo bel piumaggio bianco nascondeva carne rossa, ovvero il suo aspetto è contro la sua natura.

Nell’induismo una coppia di cigni, Xam e Sa, vivevano come una grande mente e si nutrivano solo di miele di loto, il fiore della sapienza. L’uccello Xam, lo troviamo scolpito sulle pareti dei templi e simboleggia l’unione ideale ricercata dagli esseri celesti.
Il cigno simboleggia anche l’inspirazione e l’espirazione, il respiro e lo spirito.

Brahma cavalcava un’oca o un cigno fagiano. Il cigno o l’oca era il suo emblema. Si tratta di un uccello magico, che lasciò sull’acqua l’Uovo Cosmico, da cui apparve lo stesso Brahma. Il cigno supremo (Paramahamsa) è il fondamento universale.

Il cigno dei celti, Dio del sole, e la natura rappresentano i benefattori del popolo, hanno preso dal sole e dall’acqua la potenza; sono associati al carro solare che simboleggia l’amore, la generosità e la purezza, e la loro musica è magica.

I cigni ornati con catene d’oro o d’argento intorno al collo raffigurano un aspetto soprannaturale della divinità.

Scheda tratta da RIFUGIANDO n°17 di Novembre 2020.
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