Anche quest’anno, purtroppo, si registrano numerose vittime tra i caprioli durante il periodo della fienagione. Un fenomeno tristemente noto e ricorrente, che vede molti cuccioli cadere sotto le falciatrici mentre si nascondono tra l’erba alta, ignari del pericolo imminente. Questi animali, soprattutto i piccoli, istintivamente si accovacciano e rimangono immobili di fronte a rumori o movimenti improvvisi, diventando invisibili agli occhi dei trattoristi.
Molto sono i contadini consapevoli e rispettosi della natura che decidono di agire in modo responsabile. Nelle foto si può osservare un esempio virtuoso: un agricoltore ha scelto di tagliare l’erba a tratti, lasciando delle vie di fuga aperte agli animali selvatici. Questo metodo permette ai caprioli e ad altre specie di scappare più facilmente e non rimanere intrappolati in un unico appezzamento, dove le possibilità di salvezza si ridurrebbero drasticamente.
Questo semplice gesto può fare una grande differenza. Tagliare l’erba con criterio, partendo dal centro verso l’esterno o lasciando zone di sfogo, non è solo una pratica agricola intelligente, ma un atto di rispetto verso la vita. Proteggere la fauna selvatica non significa solo evitare stragi inutili, ma anche preservare l’equilibrio degli ecosistemi locali, di cui caprioli, lepri, fagiani e molti altri animali fanno parte integrante.
La biodiversità è una risorsa preziosa: ogni specie contribuisce, nel suo piccolo, a mantenere l’armonia del territorio. Gli agricoltori che scelgono di lavorare con attenzione e sensibilità verso gli animali selvatici diventano custodi del paesaggio e della vita che lo abita. Grazie a loro, ogni anno, qualche vita in più viene salvata.